Vi siete mai chiesti se siete realmente capaci di perdere? Un affare, una persona, un obiettivo mancato. Quanto siete in grado di perdere? Come perdete? Avete affrontato una perdita che veramente vi ha colpito?
Non sono certo domande stimolanti o motivanti ma è la regola numero 1 per la riuscita di qualsiasi progetto personale, relazionale o lavorativo che sia, la regola numero 1 in assoluto è saper perdere.
Non è da prendere in considerazione la voglia, il desiderio o la perseveranza che ci mettiate nel raggiungere i vostri obiettivi, non c’entra nulla nemmeno la passione che mettete in quello che fate poiché senza saper perdere tutto è vano, ogni cosa è vanificata, ogni passione o costanza o desiderio è nullo.
Uno psicologo israeliano molto famoso per i suoi studi di finanza comportamentale, nonché premio nobel per l’economia nel 2002 per aver portato i risultati strabilianti delle sue ricerche psicologiche all’economia, ricerche incentrate sulle teorie delle decisioni in condizioni di incertezza, Daniel Kahneman, ha dimostrato che la paura di perdere è matematicamente 2,5 volte superiore al desiderio di vincere. Capite bene quindi che non c’entra niente nulla se non imparare a perdere.
LA REGOLA NUMERO 1 – SAPER PERDERE
Rimango basito molte volte dai ragionamenti delle persone che fanno di tutto per cercarsi alibi e scuse per non arrivare al rischio di perdere, quante volte avete detto, me compreso “da domani cambia tutto…” “ Da domani smetto di fumare…” (questa in particolare era la mia) “…di mangiare…di bere…” “Da domani inizio a usare quell’allenamento in palestra che ho pagato….Domani chiamo quel cliente…Domani parlo con quel collega….Domani…Domani…”
La vita di molte persone è un attesa a un domani che non arriverà mai e sapete perchè? Perchè queste persone hanno paura di fallire.
Ricordo molto bene durante i miei anni da vero fumatore (arrivavo a 30 sigarette al giorno) ogni sigaretta era l’ultima e invece continuavano sempre e ricordo che pensavo alla frustrazione di tutte quelle volte che mi avevano detto “guarda che poi non si smette più” oppure tutte le volte che mi avevano raccontato di quelle persone che smettono e dopo 20 anni vivono ancora con la voglia di fumare che li ossessiona. Pensavo a dover uscire con gli amici dopo aver detto a tutti che avevo smesso e invece uscire una sera e non vedere l’ora di rientrare per fumare o peggio, fumare davanti a loro… avevo troppa paura di fallire.
Quando ho iniziato a vendere, (se non hai letto la mia bio dacci un occhiata) avevo il terrore che i clienti mi dicessero di no. Riponevo tutto in quei si, la mia indipendenza, le mie finanze, la mia libertà, i miei sogni, avevo paura a chiamare per sentirmi dire no. Ricordo il classico dei classici, non chiedere a una ragazza di uscire per paura dicesse di no…
Rimango perplesso oggi nel sentire queste cose e mi viene da pensare a un centometrista, quanto dura una corsa olimpionica di 100 metri piani? L’ultimo record del mondo, segnato a Berlino nel 2009 è stato di 9”58 e lo detiene ancora Usain Bolt.
Ma avete capito? 9 secondi e 58 millesimi di secondo. Gli atleti si allenano una vita, una vita di sacrifici, sconfitte, dolori, dover lasciare fuori dalla propria vita famiglie, persone e tutto questo per giocare una partita che dura 9”58.
Com’è possibile che noi non siamo in grado di fare uno sforzo per un obiettivo che dura probabilmente tutta la vita, per il miglioramento della nostra vita. Non dobbiamo avere paura di fallire, avere paura del fallimento è un enorme fallimento.
Quello che invece realmente tutti i venditori imparano presto è che il no fa parte della vendita, non c’è SI senza NO anzi, è studiato che, per un “call centerista” ad esempio, ogni 10 chiamate ai lead, 3 fissano appuntamento e uno compra. Significa 7 NO 2 forse e 1 SI.
Il NO, il rifiuto, la perdita e la sconfitta fanno parte di noi ogni giorno ANCHE SE NON VOGLIAMO e se non fanno parte di noi, devono necessariamente farne parte. Imparare a perdere significa imparare a non fermarsi mai proprio come Usain Bolt che si è allenato rigorosamente una vita intera per giocare una partita che dura 9”58. Pensate che avesse paura di perdere? Certo, ma la paura di perdere è stata il carburante per quegli anni di allenamenti, anni su anni.
Ho parlato in un altro post molto bello anzi, una serie di post sul Fallimento, dei rischi e della nostra capacità di assumere questi rischi e di come poter uscire da eventuali, inevitabili fallimenti e di come solo incorporandoli nei nostri business plan e nelle nostre pianificazioni possiamo avere una speranza ma oggi quello che vorrei trasmettervi con questo post è l’assoluta importanza di saper perdere, senza assumerci rischi non si avanza. In borsa o nel trading, argomento a me molto caro, si parla di Stop Loss, ossia di mettere un limite alle perdite ebbene, quel limite va messo e usato anche nella vita, ognuno a modo suo, ognuno con i suoi criteri ma dobbiamo imparare a perdere, a lasciare andare le cose, le persone, i progetti. Dobbiamo imparare a farlo per essere incrollabili ed oggi, dobbiamo necessariamente essere incrollabili.
Spero di avervi lasciato un utile riflessione sull’importanza di affrontare le perdite e saper gestire le sconfitte, tuttavia voglio lasciarvi un monito di tre cose essenziali per far fronte alle sconfitte (di cui ho già parlato nei post sul fallimento) e sono:
ACCETTAZIONE
FIDUCIA NEL FUTURO
GRATITUDINE VERSO NOI STESSI
e in questo post ne voglio aggiungere una, la PAZIENZA. Molte volte riponiamo in alcune azioni la nostra unica opportunità, la NOSTRA OPPORTUNITÀ ma vi assicuro che non è così, il mondo è pieno di opportunità, ogni secondo è un opportunità e non mi stancherò mai di ripeterlo, la vita è come un Ironman, va presa millimetro dopo millimetro quindi, PAZIENZA.
Dobbiamo essere atleti, dobbiamo provare sempre e comunque e quando siete giù di corda, pensate ai benefici che quell’ atteggiamento, quella telefonata, quell’ora in palestra potrebbe darvi e pensate a Usain Bolt, una vita di allenamento e sacrifici per giocarsi tutto in 9”58.
Grazie di essere passati di qui!