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COME FARSI PIACERE UN PROGETTO CHE NON E’ IL TUO?
COME FARSI PIACERE UN PROGETTO CHE NON E’ IL TUO?

COME FARSI PIACERE UN PROGETTO CHE NON E’ IL TUO?

Si leggono tantissimi articoli che spingono al cambiamento, a lasciare la “zona di comfort” per esplorare nuove opportunità. Sono tutti molto bravi a spiegare le varie “exit strategy” e ad elencare, oltre alle meravigliose frasi motivazionali che si possono trovare sul cambiamento, tutti i vantaggi del cambiare vita.

Tutte cose bellissime e se mi conosci o se hai visto il mio percorso, sai che sono un assoluto sostenitore delle fughe dalle zone di comfort e del “lancio senza paracadute” verso nuove esperienza ma a volte, non è possibile lanciarsi senza paracadute o uscire dalle zone di comfort. Non solo perchè si ha famiglia, responsabilità, conti da pagare ma perchè si è in una situazione in cui anche solo qualche mese senza stipendio sicuro, potrebbe provocarci enormi dispendi di energia e enormi grattacapi, per non dire peggio o semplicemente poiché non ci sentiamo pronti a farlo anche se lo desideriamo. Nessuno di questi articoli che ti racconta di una nuova vita e una nuova libertà ti dice che certo, può essere l’esperienza migliore della tua vita ma può essere anche certamente la più frustrante.

Ci sono situazioni in cui non sempre queste cose sono una scusa ma una vera e propria catena alle nostre libertà. Senza contare l’enorme dispendio psicologico nel cercare un nuovo lavoro o strutturare per filo e per segno un progetto personale che abbiamo in mente. Così, molto spesso, ci si trova a fare un lavoro che non appaga, un lavoro che non piace, sottostare a cambiamenti aziendali che non abbiamo voglia di sostenere, installare App che non abbiamo voglia di usare. Qui non si parla più di zona di comfort ma di una vera e propria tortura a cui ci si sottopone volontariamente giorno dopo giorno.

QUAL'È IL VERO OBIETTIVO QUANDO VAI A LAVORO?

Come possiamo fare quindi a rimanere, anche solo temporaneamente in questa situazione? come facciamo a accantonare momentaneamente i nostri sogni e tenerci stretti al nostro, seppur brutto, paracadute? Mi fa quasi paura scrivere queste cose ma ci sono passato e so che molte volte è necessario, necessario innamorarsi di un progetto, una vision, una mission che può non essere la nostra o conforme ai nostri valori ma è necessario, in questo caso, alla sopravvivenza. Cosa pensano realmente questi operai famosissimi?? qual’è la vera ragione dietro il loro rischiare la vita a lavoro? e con quanta leggerezza!!

Innanzitutto, è importantissimo :

AVERE UN OBIETTIVO (o se preferisci chiamalo progetto) alle spalle, il figlio da mandare al nido o all’università è un ottimo obiettivo ma per riuscire meglio nell’impresa è più utile avere un progetto NOSTRO, personale, strutturato, grande. Più è grande questo obiettivo e più sarà difficile perderlo di vista e cadere nella mancanza di motivazione o di autostima. Non dobbiamo permettere di perdere di vista l’obiettivo e che qualcosa si frapponga tra noi e lui, questo è un ottimo metodo per proseguire in quello che stiamo facendo ed un primo passo essenziale.

Le situazioni di motivazione mi piace dividerle sempre in due tipi, FUGA DA e FUGA VERSO. Sfruttiamo questo obiettivo per evitare di trascinarci al lavoro, magari pensando “Ancora qualche mese/settimana/anno e finalmente andrò via da qui…” FUGA VERSO….

Un obiettivo da attendere con cura e passione è quanto di più motivante ci sia e qui non c’entrano nulla gli obiettivi aziendali, quelli, saranno una conseguenza della nostra presenza e maggior motivazione.

COME SECONDA COSA È ESSENZIALE APPOGGIARCI, se stiamo lavorando in gruppo, alla nostra squadra, guarda gli altri, come si muovono, cosa fanno, cerca in ognuno di loro qualcosa che può insegnarti, anche nell’ultimo arrivato. Durante le maratone, spesso verso la fine, si cerca di concentrarsi sugli altri partecipanti. Come respirano, come si muovono, di che colore hanno le scarpe, studiarne i movimenti e questo, per non cadere nell’oblio e nell’introspezione, pericolosissima verso i 33Km….Sarai sorpreso di come oltre alle situazioni, anche alle persone puoi dare un altro significato. Anche il collega più insopportabile può diventare un ottimo alleato e sicuramente ha qualcosa da insegnarti o te la sta insegnando con il suo essere insopportabile. Chiediti sempre: Come questa persona potrebbe apportarmi dei vantaggi? In quale altro contesto questo atteggiamento potrebbe essere un vantaggio per me? Cosa posso portarmi a casa dall’incontro con questa persona?.

Chieditelo sempre, molto più facile se, fortunatamente, hai dei grandissimi colleghi! Appoggiati a loro e impara, ti servirà.

TROVA IL TUO VERO RUOLO. Mi è capitato spesso di conoscere persone che vivono nelle stesse situazioni e nelle stesse aziende per anni e anni, senza cambiare mai nulla e senza sapere nemmeno che ruolo alla fine, ricoprono. Certo, sono d’accordissimo con te nel pensare che il ruolo lo deve dare l’azienda ma purtroppo, ognuno ha anche bisogno del SUO ruolo, quello che si da lui nell’organizzazione e della sua Appartenenza. Non restare, anche se per poco tempo come queste persone che vagano in azienda senza fare apparentemente nulla e aspettando…approfitta per provare, testare, proporre, essere propositivi è sempre un vantaggio. Trovare il Nostro ruolo può non essere facile ma seguendo anche i due consigli dati sopra, sicuramente sai già qual’è il tuo ruolo e lo svolgerai con la massima passione. Senza contare che è molto più facile farsi notare dall’azienda e questo, non è “leccaculismo” o aziendalismo ma è una assicurazione sulla vita. Anche se ti licenzierai, potrai chiedere referenze, potrai chiedere aumenti, potrai restare alleato anche quando sarai fuori e, nel caso tutto vada poi male, sarà più facile trovare lavoro magari anche con l’aiuto di queste referenze e del tuo atteggiamento e…come tralasciarlo, con in mano una busta paga per negoziare, più alta dei tuoi colleghi. Non dimenticarlo, il ruolo aiuta sempre.

APPASSIONATI AL PROGETTO NELLA SUA TOTALITÀ. Leggo spesso annunci di lavoro e mi è capitato in alcuni colloqui che ti chiedano se sei proprio appassionato del lavoro che andrai a svolgere. Magari si parla di macchina CNC ma devi esserne appassionato. Ora, per quanto si possa essere appassionati di macchine a CNC, non credo che nessuno passi il proprio tempo libero guardando foto del tornio o della macchina del taglio laser…come si può rispondere sì a questa domanda? Molto semplice, devi innamorarti del progetto! Mi sono trovato quando ero a Tenerife a parlare con un ragazzo, più giovane di me e impiegato da anni in un cantiere navale in Spagna. Il suo compito era tagliare a misura alcuni fogli di compensato di varie forme che poi venivano impiegati in natanti di lusso come piani cucina, tavoli, contorno di una sagoma di una porta etc….mi raccontava di quanto fosse frustrante e alienante questo lavoro mentre sorseggiava una caña ghiacciata ipotizzando di tagliarsi con la circolare per avere almeno un mese di “baja” (malattia-infortunio). Gli chiesi se aveva mai visto una delle barche finite e con mia enorme sorpresa mi disse di no, che non vedeva nemmeno la scocca col pescaggio dello yacth. Gli proposi di fare un giro a cantiere finito perchè realmente, a me, sembrava una figata pazzesca…

Lo rividi l’anno dopo, era nuovamente in vacanza, allo stesso chiringuito e con una caña ghiacciata mi raccontò di aver visto la fine della produzione, di essere entusiasto di quel lavoro che gli sembrava alienante e di aver addirittura accompagnato il titolare in una delle ultime verifiche alla barca già in acqua. Vide i suoi “ritagli” fare da supporto per meravigliosi divani, contorni di specchi a sbalzo e supporti per tapis roulant e di tutto di più, gli brillavano gli occhi ripensare a quei ritagli che da soli sembravano inutili, visti lì, a ondeggiare in una lucidatissima e lussuosissima barca. Sie era talmente tanto appassionato a quello che faceva e al mare che aveva usato parte dello stipendio per prendere la patente nautica e a breve, sarebbe stato impiegato in affiancamento alla prova test e al trasporto di queste imbarcazioni. Non era cambiato quasi nulla rispetto all’anno prima, l’unica differenza era andare a vedere il prodotto finito. È un po’ come quando guardi un quadro di Monet, prova a guardarlo ad una distanza di 5cm, come minimo non capirai nulla e ne uscirai col mal di testa, ma guardalo nella sua complessità! Molte volte basta questo per innamorarsi di un progetto, guardare il tutto nella sua complessità. Io ad esempio, essendo un malato di numeri, adoro guardare i fatturati e tutti gli anni, mi stupisco restando quasi meravigliato di come piccolissime azioni giornaliere, si riflettano in quei dati enormi.

TROVA LE TUE ABITUDINI E LA TUA ROUTINE. Che tu sia un liberissimo agente di commercio o un sedentario amministrativo, una cosa importante è avere delle routine. Datti degli orari per tutto, datti delle scadenze per tutto, fai sempre le solite cose. So che al primo approccio può sembrare una pazzia dire una cosa del genere ma ti assicuro che appoggiarsi alle abitudini e alla routine può essere molto vantaggioso. Per sue motivi principali, il primo, una parte della giornata sarà vissuta in “automatico” e secondo, risparmierai un sacco di energie. Il nostro cervello fortunatamente o purtroppo, è stato progettato per risparmiare energie, risparmia tutto quello che può ogni volta che può. Ti stupirai di arrivare a sera con la mente più libera e di come magari, puoi utilizzare quelle energie risparmiate per magari il famoso altro progetto o la ricerca del nuovo lavoro.

Come ultima cosa, il mio consiglio è CERCA DI FARE SEMPRE MEGLIO DEL GIORNO PRIMA. Anche se il lavoro non è il massimo, anche se sei stanco, anche se hai altri progetti di vita, cerca sempre, ogni giorno, di essere migliore in qualcosa rispetto al giorno prima e come diceva il grande partigiano Primo Levi: “ L’Amare il proprio lavoro…costituisce la miglior approssimazione concreta alla felicità in terra”

Cosa ne pensi? Ti è mai capitato di dover Attendere di lanciarti senza paracadute? Come hai resistito fino al giorno X?

A me sì e ti ho proposto i miei migliori consigli anche se scrivere questo articolo, mi fa capire quanto abbia imparato da tutti i lanci meravigliosi trattenendo il fiato che ho fatto e che sicuramente rifarò, senza paracadute… ovviamente nel saltare fuori con irruenza dalla zona comfort, sono il numero uno, a te la scelta!!

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