Ti sarà sicuramente capitato di trovarti un giorno, un pomeriggio, una mattina o una notte a chiederti che cosa hai sbagliato in qualche situazione, in qualche trattativa o in qualcosa sul piano personale. E’ capitato e capita a tutti ed anzi, ritengo questi momenti realmente necessari se affrontati con il giusto piede e spirito.
Anzitutto è importante dire che molte volte che ci troviamo a fare questo tipo di ragionamenti è perchè siamo “tristi”, è molto raro trovarsi a fare questi pensieri dopo una splendida vittoria oppure quando decidiamo deliberatamente di pensare al nostro percorso, magari mentre cerchiamo di mettere giù qualche obiettivo o action plan importante.
La gestione degli errori (…o tentativi) può anche piombarti addosso quando meno te lo aspetti. Infatti molte volte ci sentiamo tristi senza un apparente motivo e iniziamo a pensare e a girare intorno a quello che abbiamo fatto e a quello che avremo potuto fare di migliore rispetto alle situazioni che crediamo ci rendano tristi in quel momento. Molte volte invece, la psicologia ci insegna che possiamo sentirci così anche senza nessun logico motivo, siamo tristi e basta, senza per forza dover ricondurre questo stato d’animo a una situazione, a una sconfitta o ad un errore.
Partendo da questo punto di vista, il primo grande passo necessario per affrontare la gestione degli errori e della tristezza ritengo essere senza dubbio l’accettazione.
Accettiamo quello che è, accettiamo la tristezza di un momento, di una giornata, accettiamo il fatto di essere “giù di corda”. Nessuno ti obbliga ad essere sereno e felice ogni singolo attimo della tua vita. Non sarebbe una cosa normale, non trovi? Accettiamo la tristezza del momento e accettiamo l’errore.
La consapevolezza delle nostre responsabilità è un punto cardine del mio percorso è la chiave di accesso a noi stessi. Senza cercare colpe o motivazioni, accettare l’errore, la tristezza e prendere in carico tutti gli sbagli commessi come “colpa nostra” fa un enorme differenza.
Molti obiettano dicendo che non sempre la colpa è riconducibile a noi e io rispondo E’ UGUALE, forse non hai capito il punto del discorso; per fare veramente la differenza, anche in questi momenti, accetta la colpa anche se non sempre dipende da te, c’è sicuramente qualcosa che avresti potuto fare meglio, ci sarà sempre e sempre sarà così, prenditi la responsabilità del tuo passato, del tuo futuro e della tua situazione attuale.
Non sempre è facile avere la consapevolezza di quello che ci capita, non sempre lo si fa a cuor leggero, è dura, è spesso molto dura ma purtroppo è l’unica cosa che potrà cambiare le carte in tavola.
La gestione degli errori inizia proprio da qui, la colpa è la tua! Una volta appurato questo iniziamo a guardare veramente al Nostro percorso con occhi nuovi.
Scrivi le tappe di questo tuo percorso, le tappe che credi abbiano segnato una situazione rispetto ad un altra, i classici bivi per intenderci. Molte persone chiamano errori un sacco di cose e continuano a ripetere “quanti errori che ho fatto…” solamente perchè non hanno mai provato a guardare gli errori come piena responsabilità nostra, magari rispetto a ciò che volevamo raggiungere, a ciò che era importante per noi in quel momento.
Sono veramente tutti errori? Pensaci bene, sono veramente tutti errori o in mezzo a questo mare di errori chiamati tutti alla stessa maniera ci sono alcune cose che hanno nomi diversi? Magari sono tentativi? Prove? C’è una bellissima frase che recita: “molti li chiamano errori, io preferisco chiamarli tentativi di felicità!”. Pensaci bene…
Non credi che molti errori siano stati necessari? Oltre che tentativi, non potresti magari chiamarli aiuti? Formazioni? Supporti?
Queste Formazioni e questi aiuti, non sono stati ovviamente gratis, hai sicuramente dovuto lasciare indietro qualcosa o perdere qualcuno e soprattutto se parliamo di business, hai speso parecchio per questa formazione. Te la sei data da solo, può essere che questa formazione ti abbia lasciato davvero tante cose da cambiare e su cui riflettere.
Cosa cambieresti oggi rispetto a quella situazione? Non necessariamente per evitare di sbagliare ma magari per limare i danni, gli spigoli, i rancori. Cosa faresti oggi in quella situazione per cambiarla?Pensaci bene anche a questo… quanto mi è costato quell’errore…si sente spesso dire, bene, fallo fruttare può rivelarsi un investimento.
Magari in quei momenti non sapevi dove andare, magari stavi solamente cercando la tua strada. Capita spesso di trovarsi senza obiettivi, navigando a vista senza sapere dove andare e cosa volere, motivo per cui se ti dicessi adesso di scrivere 20 obiettivi importanti per te da qui a 10 anni, pochissime persone sarebbero in grado di scriverli in una giornata di 24H o più. In questi momenti commettiamo errori, tentativi, facciamo formazione, sbagliamo e tutti questi sbagli sono utilissimi per accendere il cruscotto e iniziare a dirigere in sicurezza i nostri sforzi verso quello che desideriamo o verso l’obiettivo che vogliamo raggiungere
Poiché ricorda, c’è solo una cosa possiamo sempre sapere con certezza e cioè: LE COSE CHE NON VOGLIAMO NELLA NOSTRA VITA e in base a queste possiamo dirigerci verso ciò che desideriamo realmente.
Gli errori fatti e soprattutto, gli errori ricorrenti, sono un ottima luce a cui prestare attenzione anche per la ricerca di ciò che realmente desideriamo raggiungere.
La gestione degli errori e della relativa tristezza che ne può derivare è sempre complessa ma sicuramente con questi semplicissimi consigli, ti sarà più facile individuare i famosi bivi che ti hanno lasciato qualcosa nella vita. Quelli, impara a non chiamarli mai più errori, gestiscili come gestiresti un corso di formazione che hai tutti i mercoledì a la tal ora, gestiscili come quel cliente che sai che non acquisterà mai da te ma che ti chiama per far abbassare il prezzo al suo fornitore. Gestiscili insieme alla tristezza come qualcosa che deve esserci necessariamente in un percorso di crescita personale o lavorativo. La marea degli errori che facciamo è immensa, tu ti fideresti di chi non sbaglia mai? Non è umano, semplicemente è necessario come il fallimento.
Saper accettare gli errori ti permetterà di guardare avanti con grinta, accettare i momenti di tristezza e sconforto, ti aiuterà a superarli al meglio. Ogni secondo puoi cambiare il tuo punto di vista e cambiare tutto e non dimenticarti che la vita intera è fatta di secondi, uno attaccato all’altro…
La gestione degli errori e di questi momenti è il punto cardine della mia formazione, senza consapevolezza delle nostre responsabilità è impossibile costruire.